Curiosità
Curiosità
Sapevi che c’è un modo giusto e uno sbagliato di bruciare le fallas la notte della Cremà? Cosa sai riguardo le antiche origini di questo rituale? In questa sezione potrai scoprire tutte le curiosità più interessanti sulla Cremà.
Le origini
Esistono due teorie principali sulle origini della Cremà e della festa delle Fallas in generale.
La prima è comune a molte altre feste stagionali del mondo cristiano. Secondo questa teoria, la festa può risalire all’epoca in cui si eseguivano abitualmente dei rituali in occasione dei cambiamenti stagionali (dall’inverno alla primavera, dalla primavera all’estate, ecc.)
La Chiesa cattolica, incapace di eliminare (o forse astutamente ribattezzando) il rituale, lo abbracciò come celebrazione legata a San Giuseppe (San José, in spagnolo). Questo giorno, guarda caso, cade praticamente nel giorno dell’equinozio di primavera.
Un’altra teoria vede il rituale come diretto discendente della celebrazione del santo patrono dei falegnami (San Giuseppe appunto). La tradizione vuole che, durante i mesi invernali e autunnali, i falegnami valenciani illuminassero i loro laboratori con un parot, una sorta di lanterna sostenuto da un alto palo di legno.
Quando arrivava il giorno di San Giuseppe e le giornate si erano ormai allungate, i falegnami non avevano più bisogno delle lanterne per lavorare. Mettevano quindi i parot in strada, insieme a pezzi di legno inutilizzati, e li bruciavano per festeggiare.
Con il tempo, i falò si arricchirono e i pali divennero più elaborati, al punto che assunsero sembianze umane e iniziarono a essere un modo per prendere in giro figure o persone sgradite.
Fiori in salvo
Le fallas sono collocate in quasi tutte le piazze della città e a volte, dove non c’è una piazza, agli incroci delle strade, agli angoli o semplicemente dove la strada è abbastanza larga da permettere di collocare una scultura.
In questi casi, le strutture si trovano in prossimità di monumenti, edifici e case. Questo costringe i vigili del fuoco a preparare il sito per l’incendio delle fallas: poco prima che le sculture vengano accese, tolgono l’elettricità e inumidiscono i muri vicini, gli alberi e i fiori sui balconi per evitare danni.
Orari poco affidabili
Sebbene esista un programma ufficiale che definisce l’ora in cui ogni anno si svolge l’evento, molte fallas non bruciano effettivamente all’orario ufficialmente comunicato.
Questo perché è necessaria la presenza e l’autorizzazione dei vigili del fuoco in ogni luogo in cui brucia una scultura. Poiché non ci sono abbastanza squadre di vigili del fuoco per sorvegliare l’incendio di quasi 400 fallas contemporaneamente, l’incendio si protrae per molte ore.
Questo è un vantaggio anche per il pubblico, che può assistere alla combustione di diverse statue durante la notte.
Se vuoi dare un’occhiata al calendario completo delle Fallas, puoi consultare il nostro articolo.
Bruciare come si deve
Gli appassionati di Fallas - cioè quasi tutti i valenciani - sanno che le sculture devono bruciare in un modo specifico. Per questo motivo, durante la Cremà si presta particolare attenzione a dove e come le fallas bruciano e cadono su se stesse.
Secondo gli esperti, in una falla ben costruita, quando la parte più alta della statua viene bruciata (generalmente la sezione centrale), deve sempre cadere perpendicolarmente al suolo, e mai di lato. La caduta laterale è apparentemente un segno di cattiva costruzione e di cattive pratiche di combustione. In quanto tale, provocherebbe critiche da parte dei comitati e del pubblico.